per riflettere
16 Aprile 2011
PREGHIERA UNIVERSALE O adorabile Signore di Misericordia e Amore Saluti e prostrazioni a Te. Tu sei Onnipresente, Onnipotente e Onnisciente, Tu sei Satchidananda, Tu sei Colui che dimora in tutti gli esseri. Concedici un cuore comprensivo, uguale visione, mente equilibrata, fede, devozione e saggezza. Concedici forza spirituale interiore per resistere alle tentazioni e controllare la mente. Liberaci da egoismo, lussuria, cupidigia, ira, odio e gelosia. Riempi i nostri cuori di divine virtù. Concedici di osservarTi in tutti questi nomi e forme. Concedici di servirTi in tutti questi nomi e forme. Concedici di ricordarTi sempre. Concedici di cantare sempre le Tue glorie. Fa che il Tuo nome sia sempre sulle nostre labbra. Concedici di dimorare in Te per l'eternità.
Swami Sivananda |
14 Febbraio 2011
YOGA e CRISTIANESIMO Qualcuno dice che lo yoga è yoga e basta. Che non può essere cristiano, buddista, o altro. Lo yoga nasce, cresce e si sviluppa in India senza riferimenti religiosi specifici. Lo yoga insegna delle
tecniche, insegna una via, dà indicazioni di tenuta morale del proprio
comportamento. È la via, non unica, che porta al divino. Quell’Essere
che da sempre è, unico che non ha inizio e non avrà fine. Quell’Essere che permea la nostra esistenza in qualsiasi modo ci definiamo, cristiani o altro, credenti o meno. Quell’Essere così saggio che ci lascia completa discrezione sulle scelte da fare: da quelle piccole a quelle più importanti. Quell’Essere supremo cui
ogni popolo della terra assegna un nome per distinguersi, per dare
qualcosa di concreto cui riferirsi alla mente, così limitata che è
incapace di comprendere l’infinito spazio, il tempo eterno. È quel punto
di riferimento che àncora la nostra mente che altrimenti tenderebbe a
vagare rischiando di disperdersi. Questo Dio si manifesta, e
si è manifestato, a noi sotto forme diverse, con nomi diversi, ma della
sua unicità non si deve dubitare. Conosciamo questo mondo,
la terra, conosciamo la nostra galassia grazie a potenti telescopi ed a
navicelle spaziali lanciate nel vuoto cosmico e che lanciano segnali
sulla terra, ma la nostra conoscenza è molto limitata rispetto alle
infinite galassie che costituiscono il mondo di Dio, la vera realtà. A noi è concesso di
avere, comunemente, alcune esperienze sensoriali, ma stiamo certi che
non sono che la infinitesima parte della realtà suprema. Lo yoga ci aiuta a
comprendere questi limiti e ci dà validi strumenti per andare oltre le
apparenze dei sensi, per andare oltre il velo di Maya, l’illusione cui
siamo sottoposti. Altri, invece, sostengono
che lo yoga svia dalla religione, dalla fede in Cristo e, quindi, non
può essere affiancato al cristianesimo e, in alcuni casi, che il
cristiano rischi di perdersi praticando lo yoga. Cristo è la porta che
conduce a Dio, è il figlio di Dio incarnatosi per portarci la buona
novella. È colui che ci insegna a non giudicare, ad amare il prossimo, a
non mentire. Nel quotidiano come ci si
comporta? La vita non è solo dolcezza, spensieratezza, gioia. Quando
incontriamo dolori, tensioni, tristezze, quando la nostra pace e il
nostro equilibrio sono turbati, come ci comportiamo? Lo yoga e la fede ci
aiutano proprio in questi momenti. Essi forniscono una infallibile ed
efficace soluzione per tutte queste debolezze che sono proprie di uomini
e donne in ogni tempo ed in ogni luogo. Lo yoga insegna ad andare
al di là di tutte le angosce e sofferenze. Giunge come una soluzione
pratica, estremamente pratica, per aiutare l’uomo ad ergersi sopra i
limiti insiti nella sua natura, a comprendere come padroneggiare la
mente ed i sensi allo scopo di afferrare quale sia la sua vera natura,
ovvero arrivare a sentire come egli stesso sia una emanazione del
Divino. A immagine di Dio siamo stati creati, ma ce ne dimentichiamo facilmente. Lo yoga ci aiuta a ricordarcelo, fornisce il legame perduto tra l’uomo e Dio, suo creatore. Ecco allora perché si può
parlare di yoga e cristianesimo senza sminuire i messaggi importanti,
di evoluzione per l’uno e di salvezza per l’altro, che portano all’uomo. |
28 Novembre 2010
Quello che lo yoga è – Sw. Chidananda ... Suprema Realtà, il centro essenziale delle vostre vite - Dio. Lo yoga è un patrimonio di tutta l’umanità. ... Osservando la vita
dell’uomo sulla terra, dovreste ammettere che la vita non è tutta gelati
e cioccolata, dolci e spettacoli. È nascita, crescita, dolore,
sofferenza, angoscia, perdita e guadagno, onore e disonore,
raggiungimento e delusione, sforzo, afflizione, malattia e, alla fine,
decadimento dell’essere umano e morte del corpo. ... La mente dell’uomo è
piena di attrazioni e repulsioni. Egli considera alcuni come propri
amici, altri non li considera tali e quindi oppone gli interessi di un
gruppo agli interessi dell’altro. Quindi sorgono inimicizie, malizie,
rancori, frizioni, dispute e ripicche. ... Lo yoga fornisce
un’infallibile ed efficace soluzione per tutte le malattie in ogni
tempo. Lo yoga trae le sue origini dalla necessità sentita dall’uomo di
andare al di là di tutte le angosce e sofferenze e di liberarsi anche
dalla paura della morte. A quest’ultimo grande problema, lo yoga giunge
come una soluzione pratica. Fornisce il legame perduto tra l’uomo e
l’Infinita Sorgente del suo essere. ... |
6 Ottobre 2010
Quello che lo yoga non è – Sw. Chidananda Confondere il vero yoga e cadere in equivoco oggi è molto facile considerando le numerose proposte sul mercato. Ecco allora un vademecum che ci può aiutare ad orientarci nella ricerca di approfondimento della comprensione dello yoga. Al momento vediamo cosa NON è lo Yoga secondo Swami Chidananda. Nella prossima riflessione vedremo cosa invece lo Yoga è. «Per
primo e prima di tutto, lo Yoga non è semplice acrobazia. Ci sono
alcune peculiari nozioni sullo Yoga, come se esso fosse principalmente
implicato con la manipolazione del corpo in varie strane posizioni:
stare in piedi sulla testa, torcere la spina dorsale, o assumere le
bizzarre posizioni dimostrate nei testi illustrati sullo Yoga. Queste
tecniche sono impiegate per un solo tipo di pratica dello Yoga, ma non
formano parte integrale del tipo molto più importante… La
pratica delle posizioni non è un’indispensabile parte dello Yoga. Al
meglio, le posizioni servono come un aiuto ausiliario o minore per lo
Yoga propriamente detto. Per
secondo, lo Yoga non è l’esecuzione di imprese magiche. Sfortunatamente
ci sono in Occidente molti equivoci dovuti a certe pretese fatte da
alcuni falsi Yogi o pseudo Yogi dell’Oriente… Essi hanno grandemente disilluso molti sinceri ricercatori in Occidente... Ci
sono alcuni egoistici motivi dietro la deliberata mistificazione di cose
che appartengono allo Yoga. La conseguente distorsione di questa vera
scienza ha causato molte disillusioni… Lo
Yoga non è magia, né è l’esecuzione di una qualche straordinaria o
inusuale azione. Lo Yoga non è fachirismo come viene creduto da molti
turisti o viaggiatori in Oriente… Lo
Yoga non è un cerimoniale magico od un rito particolare. Non è edonismo,
né paganesimo. Non è la lettura della mano, o l’illustrazione della
fortuna. Non è fare profezie né astrologia. Non è la lettura del
pensiero né sono incantesimi per liberare spiriti maligni. Nulla di
tutto questo è Yoga… Lo Yoga non è andare dentro una trance ipnotica con la ripetizione di certe formule magiche… Lo Yoga non è occultismo, né commercio di misteri… Per
ultimo lo Yoga non è un culto religioso. Poiché lo Yoga si è evoluto in
Oriente, esso ha dentro di sé alcuni concetti orientali. Ma questi
concetti formano soltanto la base metafisica del vero Yoga. Essi non
hanno nulla a che fare con l’attuale evoluzione della scienza del
corretto Yoga. Le altamente evolute e pratiche tecniche dello Yoga
possono essere applicate a tutte le razze, nazioni, caste, credi, chiese
e sètte. La vostra affiliazione è di poco conto, poiché questo corpo di
tecniche pratiche è distinto e totalmente separato da tutti quei
concetti metafisici che ne sono la base… …lo Yoga è di valore universale.» |
28 Agosto 2010
Fare una scelta fra i nostri desideri. Il cuore umano trabocca
di un’abbondanza di desideri ed aspirazioni: noi vorremmo tante cose,
talvolta in contraddizione fra di loro. Ma sappiamo anche che non
possiamo fare tutto, avere tutto. Lungi dal condurci ad una triste
rassegnazione, questa presa di coscienza può liberarci ed aiutarci a
vivere più leggeri. Sì, è importante fare una
scelta tra i nostri desideri. Non sono tutti cattivi, non sono tutti
buoni. Si tratta di capire pazientemente quali seguire prioritariamente e
quali lasciare da parte. Decidere quali
aspirazioni mettere in primo piano, ascoltare ciò che abita
profondamente in noi, è già metterci in ascolto di Dio. Dio ci parla
anche attraverso i nostri desideri. Sta a noi discernere la sua voce in
mezzo a tante altre voci dentro di noi. Fr. Aloise di Taizé |
28 luglio 2010
Tiziano Terzani, dal libro Un indovino mi disse: «Ma
non è sempre così la vita? Si corre nella speranza di un qualcosa che, una volta ottenuto, non è mai così bello come è stato quel correre con la speranza». |